05
Mag

Nel lago più grande dell’Oklahoma non può essere facile ritrovarsi.

Di

Michele Fanfani

Per il terzo appuntamento del Circuito MLF Tackle Warehouse Invitationals, Jacopo ha dovuto affrontare ancora una volta un lago sconosciuto e per di più sconfinato. Non possiamo neanche immaginare le difficoltà che si possono incontrare pescando con i migliori Pro in un campo-gara che per sua natura non presentava molte alternative di pesca concentrando tanti concorrenti sugli stessi spot. Ma proveremo a raccontarlo.

Prove ufficiali

Il primo giorno di prove ufficiali è stato per Jacopo una vera tortura. Si è trovato a pescare in acqua molto torbida, che non permetteva di pescare con le sue tecniche preferite. Inoltre non è riuscito a catturare nessun pesce a misura. Così nel secondo ha cambiato decisamente zona del lago cercando acqua più limpida. E in un ramo secondario ha potuto pescare al meglio. Si trattava di un relativamente piccolo specchio d’acqua secondario con grandi rocce di granito, molto simile alla natura di alcuni invasi artificiali della Sardegna, in Italia. In questa situazione pescando di reazione la mattina e finesse il pomeriggio Jacopo era riuscito a fare una quota da circa 22 libbre.

Per completare una ricerca di spot validi, nel terzo giorno di prove, poi, aveva indirizzato la pesca su delle zone molto ristrette, tra grandi pontili galleggianti e la riva. Qui potevano trovarsi pesci di taglia che abitualmente stazionano sotto i pontili, ma che con l’avvicinarsi del periodo della frega, si potevano spostare verso riva, trassi massi e spiaggette. E senza fare una grande pesata era rimasto abbastanza soddisfatto.

Gara

Non molto fortunato per il numero di partenza (a metà sia il primo giorno che il secondo), Jacopo ha quindi iniziato la sua gara nello spot del ramo secondario trovando davanti a sé già 5 o 6 barche in gara.

Aveva però selezionato delle strike zone non così evidenti (e quindi libere da altri concorrenti) e qui, pescando con una chatterbait, era riuscito a catturare i primi tre keeper. Pescando poi finesse, nel proseguimento della giornata, con una montatura wacky, aveva chiuso la quota. Forte di questo risultato di partenza aveva deciso di abbandonare quello spot per provare delle alternative valide anche per il giorno successivo. Ma quasi incredibilmente ogni spot che poteva essere potenzialmente buono, risultava sempre già occupato da altri concorrenti rendendo la pesca per Jacopo molto difficile.

Nonostante anche un po’ di sfortuna (canna rotta mentre pescava con una testina piombata) sul finire della gara riusciva a catturare un bel pesce a chatter su uno spot meno interessante che gli permetteva di totalizzare un’ottima quota di 14-05 libbre, posizionandosi 51° in classifica.

Nel secondo giorno di gara per Jacopo ci sono state delle decisioni difficili da prendere perché nello spot del ramo secondario erano state fatte nel D1 già diverse quote importanti (intorno alle 18 libbre) ed il pesce di taglia quindi poteva non esserci più o essere stato molto disturbato. Ma non avendo alternative sicure Jacopo ha scelto di nuovo di iniziare da lì. Dopo qualche pesce sottomisura però ha capito di non poter restare ancora ed ha dovuto cambiare zona.

Dopo aver girato a vuoto per un po’ trovando sempre i migliori spot occupati, e con soli 2 keeper nel livewell, ha deciso di provare nella zona dei pontili galleggianti, molto difficile da pescare, ma promettente. Già dai primi lanci aveva capito che il pesce c’era e rispondeva bene alla montatura Neko. Forse più stimolante per i pesci di quel posto. Così dopo poco aveva 4 pesci buoni. Ma certamente non bastavano per tentare di entrare nei primi 50 del taglio per pescare anche il terzo giorno.

Allora, sfruttando la sua esperienza nel pescare in posti molto difficili da raggiungere (maturata soprattutto sul lago di Garda in Italia), Jacopo riusciva ad infilarsi tra le passerelle sospese tra la sponda e i pontili galleggianti in acqua molto bassa e trattenendosi con la schiena per non sbattere la strumentazione elettronica della sua bassboat, metteva a segno una cattura importante: un bel pesce da 1,5 kg.

La quota di giornata si era fermata così a 12-03 libbre, ma sarebbe bastata?

Purtroppo no, e per sole 10 once non entrerà nel taglio a 50 classificandosi solo 55°.

Molto rammarico per una prestazione notevole, sia dal punto di vista tecnico che per le soluzioni trovate strada facendo, ma non sufficiente per tentare la scalata alla top 10.

Attrezzatura usata:

Chatterbait - Canna casting 13 FISHING “Nuovo Proptotipo” lunga 7’4” da ¾ oz. - Mulinello CONCEPT C2 con capacità di recupero 7,5:1 - Fluorocarbon Sufix Advance da 17 libbre

– 13 FISHING Baitcaster “New Prototype,” length 7’4”, up to ¾ oz.

– CONCEPT C2 reel , gear ratio 7,5:1

– Fluorocarbon Sufix Advance, 17 lb.

Wacky rig - Canna spinning 13 FISHING ENVY BLACK III, lunga 6’9” da 3/4oz. azione Fast - Mulinello con trecciato Sufix X8 da 15 libbre (0,128 di diametro) - Finale: Fluorocarbon Sufix Advance da 14 libbre. - Amo: BKK Predator W.G. weedless 1.0 innescato con un Senko type da 5”

– 13 FISHING ENVY BLACK III spinning rod, length 6’9,” up ¾ oz. Fast

– Reel with Sufix X8 15 lb braid

– Leader: Fluorocarbon Sufix Advance 14 lb

-Hook: BKK Predator W.G. weedless 1.0,  with a 5” Senko style worm

Glide ‘N Shake (testina piombata) - Canna spinning 13 FISHING ENVY lunga 7’3” da 3/4oz. Extra Fast, ottima per lanciare lungo - Mulinello con trecciato Sufix X8 da 15 libbre - Finale: Fluorocarbon Sufix Advance da 10 libbre

– 13 FISHING ENVY spinning rod, length 7’3” up to ¾ oz. Extra Fast, for long casts

– Reel with Sufix X8 15 lb braided line.

– Leder: Fluorocarbon Sufix Advance, 10 lb. test.

Per la montatura Neko

– 13 FISHING ENVY BLACK III spinning rod, length 6’10” up to 3/8 oz., Fast action, flexible and multi-purpose.

– Reel with Sufix X8 15 lb. braid

– leader: Fluorocarbon Sufix Advance,  10 lb test.

– Hook: BKK Predator W.G. 1.0

(Traduzioni: Henry Veggian)

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Autore

Michele Fanfani
Michele, 60 anni, fiorentino come Jacopo, lo ha seguito durante tutte le fasi del suo percorso sportivo in Italia e lo ha accompagnato in America per iniziare la carriera da professionista. Ha ottenuto diversi successi pescando in coppia con Jacopo, ma soprattutto ha ideato e realizzato il magazine italiano Bassfishing e la pubblicazione “I segreti del bassfishing”. Attualmente segue Jacopo costantemente ed è ideatore e amministratore del Fans Club “Curva Gallelli”.