03
Giu

Lake of the Ozarks, bellezza e dannazione.

Di

Michele Fanfani

Introduzione

Per la quarta prova del circuito MLF Tackle Warehouse Invitationals il nostro Jacopo si trova di fronte, per l’ennesima volta quest’anno, un lago immenso e sconosciuto.

Molto bello dal punto di vista estetico, con rocce affioranti e colline che scendono dolcemente verso l’acqua. Ma anche molto difficile da affrontare in gara, con una popolazione di spotted bass, raramente di grande taglia, largemouth numerosi, ma di taglia medio-piccola e rari smallmouth. Ad eccezione ovviamente delle grandi femmine riproduttrici che anche in questa gara hanno fatto la differenza. Ma vediamo come...

 Come annunciato il weekend di gara sarebbe stato segnato dalla luna piena, segno inequivocabile della frega ai massimi livelli. Ma un fronte freddo, sembrava in realtà aver distratto i pesci dai riti di accoppiamento, tanto che in prova Jacopo aveva trovato sui nidi, o in prossimità di questi, soprattutto esemplari maschi di taglia media, molto numerosi, soprattutto nelle parti alte degli immissari, ma nessuna grande femmina.

Questa situazione che sembrava in effetti molto chiara ha portato Jacopo a fare una scelta strategica che non si basava sulla pesca sui nidi, ma bensì su quei pesci attivi ancora in pre-frega. In effetti i tre giorni di prova ufficiale avevano portato a Jacopo a scegliere un approccio meno statico e più dinamico con una pesca prevalentemente a swimming-jig che gli aveva dato comunque quote interessanti pescando sempre a ridosso dei numerosissimi pontili o strutture galleggianti.

Gara

Nel Day1 il meteo non si presenta come da previsioni, con cielo coperto e temperatura bassa, che avrebbe certamente avvalorato l’approccio di Jacopo, ma si fa vedere il sole e la temperatura scalda velocemente.

Nonostante questo, Jacopo parte sicuro con la pesca di ricerca su strutture varie, tralasciando completamente la pesca sui nidi. In questo modo, superando anche qualche situazione complicata, data dalla presenza numerose bassboat che insistevano in generale tutte sugli stessi pattern, riesce a portare nel livewell una quota discreta di circa 12 libbre.

Dopo la pesatura Jacopo si accorge che chi ha fatto i pesci migliori ha pescato chiaramente sui nidi e questo testimonia il fatto che grazie alla situazione metereologica migliorata molte grosse femmine si erano avvicinate ai letti di frega. Così nel Day 2 Jacopo si è posto subito la questione di cambiare o no tecnica, passando alla pesca a vista. Ma dato che il risultato del primo giorno non era stato disastroso ed era seduto al 51° posto, forse poteva essere sufficiente ripetere le stessa pesca del Day 1 e puntare solo a qualche libbra in più.

Tanto più che il giorno precedente aveva trovato anche uno spot potenzialmente molto valido e un po’ nascosto che se pescato per bene e senza errori poteva dare quei pesci di cui aveva bisogno per rientrare nel taglio della classifica e gareggiare anche il Day 3.

Purtroppo, anche se aveva a disposizione la giornata di pesca più lunga, i buoni pesci del giorno prima non si fanno vedere e Jacopo rimane molto dubbioso se continuare a swimming-jig o passare alla pesca a vista sui nidi…

E verso le 10 di mattina Jacopo ha solo 4 pesci e un totale di meno di 10 libbre. La situazione generale nel lago intanto diceva che la frega era in corso e che le femmine cominciavano a farsi vedere sempre più spesso. E che il lieve calo di temperatura seguito da un rialzo aveva fatto da booster innescando una fregola intensa. Per un momento Jacopo sente chiaramente che è il momento di cambiare approccio e pescare a vista, ma la posta in palio per questa gara era molto alta e alla fine non se la sente di rischiare fino in fondo.

 Prova comunque per un’oretta a vista cercando le grosse femmine nelle vicinanze dei nidi, ma in quel tempo non ne trova e subito si scoraggia tornando a lanciare lo swimmimg-jig. Purtroppo questo approccio, che risulta pur sempre catturante, ma su pesci piccoli, non gli consente di salire di peso.

Alla fine è solo 87° perdendo forse la possibilità per quest’anno di entrare nella gara finale del circuito.

Molte sono le riflessioni a cui si è dovuto sottoporre per analizzare questa scarsa prova. Certamente la pressione agonistica per l’importanza del risultato gli ha giocato un brutto scherzo, non lasciandolo libero di seguire l’istinto che in fondo ogni pescatore di successo dovrebbe avere. D’altra parte i grandi risultati si costruiscono anche sulle esperienze negative, basta farne tesoro. E questo Jacopo l’ha capito di sicuro.

Attrezzatura usata:

Swim Jig

13 FISHING ENVY casting rod, length 7’6” for 1- ¼ oz. Medium Heavy action, extra-fast.

CONCEPT C2 bit casting reel, gear ratio 7:5:1  loaded iwth Sufix Advance Flourocarbon (14 lb test).

Jig: Molix Kento Jig 3/8 oz. (minus skirt and guard)

Drop Shot for Sight Fishing

13 FISHING ENVY spinning rod, length 6’10”, 3/8oz. with extra-fast action.

Spinning reel loaded with Sufix X8 braided line (15 lb. test) with a

Fluorocarbon Sufix Advance leader (10 lb. test).

3/16 oz. tungsten weight.

BKK Siren 1 hook with a 4” Sligo Molix worm (green pumpkin).

(Traduzioni: Henry Veggian)

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Autore

Michele Fanfani
Michele, 60 anni, fiorentino come Jacopo, lo ha seguito durante tutte le fasi del suo percorso sportivo in Italia e lo ha accompagnato in America per iniziare la carriera da professionista. Ha ottenuto diversi successi pescando in coppia con Jacopo, ma soprattutto ha ideato e realizzato il magazine italiano Bassfishing e la pubblicazione “I segreti del bassfishing”. Attualmente segue Jacopo costantemente ed è ideatore e amministratore del Fans Club “Curva Gallelli”.